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Pacifico




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Альбом Pacifico



2004
1.
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. . .


Fischiettando fischiettando
aspetto
di cadere senza peso
su un sentiero polveroso
in un tramonto arioso e acceso
Come un cero scintillante
la mia luce mi segnala
e mi consuma
Perché ci sono?
A chi serve il mio passaggio,
silenzioso raggio
entrato dal balcone?
Ah, questa musica leggera
come l'aria quando torna primavera
Se qualcuno tocca
va di bocca in bocca
la canzone sciocca
Fischiettando fischiettando
aspetto
l'onda lunga di passaggio
per immergermi incosciente
come un pesce trasparente
che si scioglie sulla riva,
scende pioggia arriva
a riportarmi al mare
Perché ci sono?
Chi ricorda il mio passaggio,
luminoso raggio
atteso sul balcone?
Ah, questa musica leggera
come l'aria quando torna primavera
Se qualcuno tocca
va di bocca in bocca
la canzone sciocca
Ah, questa musica leggera
come il vento quando torna primavera
Se qualcuno tocca
va di bocca in bocca
la canzone sciocca

. . .


Sangue fiume caldo e limaccioso
Viaggio in fondo odoroso di fango e radici,
di piccolo gruppo di amici in sentita preghiera
Tramandata ogni giorno
Ripetuta ogni sera
Sangue fiume calmo e silenzioso
Fazzoletto di seta scippato ai capelli
e impigliato ai cancelli
I miei pensieri:
travestiti da sogni i miei carcerieri
Sangue fiume grande e minaccioso
Viaggio in fondo solitario.
Alle spalle il principio di un lungo binario,
sono qui
Sangue fiume caldo e limaccioso
In un bosco brumoso animato dal vento
che è ventaglio sospeso, vociante tormento
Respiro.
Darsi foglia al terreno
per poi perdersi in giro
Sangue fiume grande e minaccioso
Viaggio in fondo solitario.
Che sia
pace
giudizio
sipario
armistizio
Almeno qui...

. . .


Sfila la lama dalle carni,
levala piano amore mio
Cade il ghiaccio
e lascia gli alberi a tremare
Sfila la lama senza fretta,
ora c'è tempo amore mio
Tutto è quieto
e non serve un giorno in più
E non c'è più niente al mondo
da aspettare
Gettami l'acqua fresca in viso,
lasciami un soffio tra i capelli
Se è davvero solo un sogno tornerò
Sfila la lama dalle carni,
lasciami andare amore mio
Basta un salto per riprendere a volare
sopra palazzi e ciminiere,
prati bagnati e ferrovie,
quanti posti non ho visto mai da qui...
E non c'è piu' niente al mondo
da cercare
Lasciami solo un po' di fiato
che mi riscalderà le mani
Se è davvero solo un sogno tornerò
Se non c'è più niente al mondo
da cambiare
Cercami e stringiti vicino,
prima che perda il mio calore
Se è davvero solo un sogno tornerò
Cercami e vieni più vicino,
ancora un po' del tuo calore
Se è soltanto e solo un sogno tornerò

. . .


Apro gli occhi nel buio
S'imbevono
Crepacci s'invischiano
Sopra di me qualcosa è passato
Senza peso
Gelato
Lento mi svuota il respiro
Pioviggina
il vetro che sgocciola
Dentro, lo sai, c'è un vento perenne
perso in gole profonde
Un fischio, uno schiocco di dita
L'impronta lasciata al bicchiere
Il fumo si avvita per non rimanere
...la pelle che smaglia e assottiglia
Le tue mani sottili
consumano
Pian piano mi sfogliano
Pensa all'inverno, a come è passato
Copro il segno scavato
Un fischio, uno schiocco di dita
Il fondo rimasto da bere
La data sbiadisce per non rimanere
Rintocchi dei giorni lontani
Ricordi. Possibilità
La foto è sfuocata ma riesco a vedere
La pelle che smaglia e assottiglia
Finché lascia sale e fanghiglia…

. . .


Sai com'è l'amore...
Spietato inseguitore
Mi abbevero alle pozze,
nascondo le mie tracce
ma sento già ansimare,
non posso riposare
Recapita l'invito
Sparge profumo
Mette mano e scompiglia i capelli
Saltan cardini a cancelli vecchi chiusi e arrugginiti
Toglie la polvere agli specchi
Dipinge gli occhi
Mette pendagli d'argento agli orecchi
E fa tremare,
che è troppo tempo che aspetti
Toglie la polvere agli specchi
Lucida gli occhi
Mette sonagli d'argento agli orecchi
E non tremare
Perché addolcisce i difetti
Dondolarti ubriaco
Vino Sciroppo
Salta il tappo e il liquore è versato
e l'intrigo di muscoli e nervi è allagato
INNAMORATO?!
Toglie la polvere agli specchi
Dipinge gli occhi
Mette pendagli d'argento agli orecchi
E fa tremare, che è troppo tempo che aspetti
Toglie la polvere agli specchi
Lucida gli occhi
Scuote dal sonno e bisbiglia agli orecchi
E non tremare
Perché addolcisce i difetti
Peso che segna la schiena
t'incurvi e ti stanchi
ma è senza quel peso che arranchi
Nave alla fonda si arena sul fianco
Persa cosciente balena morente
Toglie la polvere agli specchi
Stropiccia gli occhi
Scuote dal sonno e strilla agli orecchi
E non tremare
Perchè addolcisce i difetti
E non tremare
anche se è molto che aspetti
Sai com'è l'amore...
Si tuffa il cuore
Lo credevi distante
ma è a poche ore

. . .


Lume fioco, tremolante,
balenato distante
Ti vedo, mi siedo e aspetto
Lume fioco, nuova meta
Lucidata moneta
Due facce di luna:
rovina o fortuna
Luce forte che arroventa
Strappo al cielo spaventa:
prezioso e accecante ricamo
Lascerò una luce ad attenderti
Sopra cenere e braci
per te soffierò
Lascerò una luce ad attenderti
Sempre qui,
qui con me brillerà
Lume fioco senza tregua
Fuoco fatuo perpetua
la tenue speranza
di avere sofferto abbastanza
Forse ti spegnerai
Forse risplenderai
Cometa o tiepido sole
Lascerò una luce ad attenderti,
sopra cenere e braci
per te soffierò
Lascerò una luce ad attenderti,
sempre qui,
qui con me brillerà
Lascerò una luce ad attenderti
fino a quando il mattino verrà...
Lume fioco, tremolante,
ritrovato diamante
Ti vedo, mi siedo e aspetto...

. . .


Come Segno inesorabile del tempo
la Misura restrittiva e il malcontento
l'Ordinanza non si può più rimandare
Goccia persa in alto mare
come Specie in estinzione
Meteorite. Mutazione
pesa l'Ombra della nuvola più scura
Groppo in gola. paura
Guardo nel futuro che mi sfila tra le dita
Guardo nel futuro ma l'immagine è sbiadita
e non so dove conduce questa strada che ho imboccato
Quando è stato, quando ho sbagliato
Guardo nel futuro, mela rossa e profumata
Guardo nel futuro ed è una mela avvelenata
e non so perché il mio passo si fa sempre più veloce
È come un fuoco lento che si smorza e tace
Sette giorni per creare il mondo
Mezzanotte. buio fondo
come corre l'Orologio che non sa aspettare
sembra un Gioco ma non so giocarebrucia Seta ricamata
Maremoto. Mareggiata
L'Ostinato e fermo incedere degli anni
Generare, generare affanni
Guardo nel futuro che mi squilla tra le dita
Guardo nel futuro ma la nebbia si è infittita
e non so dove conduce questa strada che ho imboccato
A quale fine sono destinato
Guardo nel futuro, mela dolce e zuccherata
Guardo nel futuro ed è una mela avvelenata
e non so perché il mio passo si fa sempre più veloce
È come un fuoco lento che è conforto e croce
È come un fuoco lento che da forza e luce
È come un fuoco lento che si smorza e tace
Sale in bocca, non respiro
Malinconico sospiro
L'Ora d'aria lungamente attesa
in Ginocchio. resa
Sette vite e troppi sogni in un cassetto
Maledetto. Imperfetto
L'Ordinanza per il blocco generale
Goccia persa dentro a un temporale
Guardo nel futuro ripiegato tra le dita
Guardo nel futuro ma l'immagine è annerita
e non so dove conduce questa strada che ho imboccato
quando è stato, quando ho sbagliato
Guardo nel futuro mela rossa e profumata
Guardo nel futuro ed è una mela avvelenata
e non so perchè il mio passo si fa sempre più veloce
è come un fuoco lento che conforta e cuoce
Guardo nel futuro che mi sfila tra le dita
Guardo nel futuro ma l'immagine è sbiadita
E non so perché il mio passo si fa sempre più veloce
È come un fuoco lento che è conforto e croce
È come un fuoco lento che si smorza e tace
È come un fuoco lento, lascia solo brace

. . .


Stretto e impacciato. Imprigionato
Cinghie e catene circondato
Fiato tenuto e mai rilasciato
Nelle gambe il movimento
Sulla testa il firmamento
Si agitano alle mie spalle il mare ed il vento
Nelle gambe il movimento
Sulla testa il firmamento
Fatemi uscire, non vi so dire
quanto desidero scappare.
Col bimotore con l'astronave
Dammi la chiave d'oro e d'ottone,
basta inserirla e poi girare
Dammi la chiave, non esitare
Nelle gambe il movimento
Sulla testa il firmamento
Si agitano alle mie spalle il mare ed il vento
Nelle gambe il movimento
Sulla testa il firmamento
Sorriso in faccia, languide braccia
stringono e fanno rimandare
Prendersi tempo,
caro frattempo...

. . .


Mi armerò fino ai denti,
senti che lo farò
Trucco e segni pesanti,
guanti indosserò
Dormirò cent'anni almeno
di un sonno pieno
Pochi passi esitanti,
venti ne conterò
Braccia e gambe tremanti.
Santi invocherò
Dormirò cent'anni almeno
non uno in meno
Dormirò cent'anni almeno,
di un sonno pieno

. . .


KK è stato segnalato nelle vie di ogni città,
alle frontiere di ogni stato
Ha ferite e bruciature, marchi infami di torture,
segni neri di catene che ha spezzato
KK è vecchio e ancora vigoroso
quanto più viene attaccato
tanto più è pericoloso
...rampicante velenoso
che attorciglia le sue spire
nella fossa dell'inconscio
silenzioso kingkong
KK La frusta dell'umiliazione
Uno scricchiolio sinistro nella costruzione
Passo zoppo accelerato
Mezzo cane. Mezzo alato.
Tra le scapole e il costato zitto e accovacciato
KK memoria d'elefante
che arretra distante all'origine di ogni stortura
È una forza che indomita e bruta ci scruta:
subiva, ma adesso è cattiva, e arriva
............nanananananananananananana........
KK campana a morto è risorto:
brucia di rinnovata fiamma
di Spugna
di Gomma
di Luce
di Ombra
Nel cono fumoso di una proiezione si muove
Diventa azione. Si fa leggenda
Diverte. Spaventa.
E si tramanda
come il suono imprigionato dentro al pentagramma
come Obiuankenobi dentro l'ologramma
la minaccia e il pericolo
stretto in un vicolo buio la faccia per terra
cado goffo e ridicolo, intorno una cella
la minaccia e il pericolo
temo ogni ostacolo
scivolo e cado per terra
soffocante abitacolo, bava che incolla
KK è sempre più vicino
Ferro e fuoco sul cammino
Presto tutto si consumerà
Per la foga e la paura è saltata ogni sutura,
ogni tessuto connettivo della società
Richiamate dagli istinti primordiali
migrazioni di animali abbandonano ogni convenzione
ienesopralecarogne squaliintasanolefogne
sifronteggianosciacalliedavvoltoi
King kong
Il male necessario
La porta sempre aperta in fondo al corridoio
Ragno immobile sul fondo del bicchiere
Freddo Brivido Improvviso Lugubre Ululato
Ombra sparpagliata sul mio fondo accidentato
Pena di ogni cambiamento
Pena del peccato
La minaccia e il pericolo
stretto in un vicolo buio la faccia per terra
cado goffo e ridicolo, intorno una bolla
La minaccia e il pericolo
temo ogni ostacolo
scivolo e cado per terra
soffocante abitacolo, pietra a tracolla
La minaccia e il pericolo
stretto in un vicolo buio
non tocco per terra
guarda quanto resta in volo gira a piede libero
quando in sonno sarai solo ti raggiungerà
guardalo sospeso in volo
nero fumo libero

. . .


Acqua che liberi gli occhi
Stai nascosta per giorni
e d'incanto trabocchi
Poveri sciocchi quei pochi,
credevano in me…
Acqua fai liquidi gli occhi
e il mio calco di pietra
va in briciole e tocchi
Nera e assopita in un porto
ti ricorderò
Acqua che brucerai gli occhi
affannata a scavare
cunicoli e sbocchi
e fontane a spiegarsi d'estate
per ogni città
Acqua che liberi gli occhi
Riconosci la strada
e nel petto mi scoppi
In un palmo di spuma e catrame
ti ritroverò
Prendimi in giro e cerca una via
Secco indurisco
Inaridisco
E mi impegno a salvare quello che c'è
senza di te
Gonfiati in piena e trascinami via
Vecchio ingiallisco
Impallidisco
E mi piego a raccogliere quello che c'è
senza di te
E mi faccio bastare quel poco che c'è
senza di te

. . .


Mamma mia, dimmi perché sono qui
e sono così piccolo,
del mondo ho solo un angolo
di nuvole e di cielo
lontano e poi non volo
e quando resto solo
ho gli occhi asciutti e limpidi
che il vento ha fatto rossi,
e il peso dei miei passi non sembra più leggero
Mamma mia, dimmi che ci faccio qui
seduto in mezzo a un prato
e intorno solo un tremito di stelle,
milioni di fiammelle
brillate all'improvviso,
dal limite visibile traspare il paradiso.
E rotta per le navi.
E traccia del destino.
Dimmelo, così almeno capirò
che abbiamo un solo tempo
che è come un fiume lento e lento scende a mare,
e in piena accelerare con foga e agitazione,
lasciando indietro danni e confusione
Dimmelo e finalmente capirò
che abbiamo un solo tempo
che a volte è lento e a volte è svelto come un treno
lanciato senza freno che salta ogni stazione,
lasciando indietro folla e confusione
Mamma mia, vedi sono ancora qui
e sono così piccolo
e il mondo è solo un angolo di nuvole e di cielo
sereno e poi volo,
che importa se son solo,
ho gli occhi aperti e limpidi
che il vento ha fatto rossi,
e il senso dei miei passi
che non sanno tornare…

. . .


Eccomi qui
grumo di mastice e sangue topazio
Grida di gioia e indicibile strazio
Abbracci e baci d'intorno
Ricomincia ogni giorno
nuova vita o ritorno?
E ogni volta è così
strappo violento e spavento inaudito
fronte bagnata segnata col dito
e poco c'è da sapere:
con passo incerto cadere,
senza mai darlo a vedere
Riconoscersi
in questo sonno confuso e agitato
In questo abbaglio che non c'è mai stato
E i passi portano via
Eccomi qui,
soldato semplice e sangue corallo
Pelle ferita sottile cristallo
e poco c'è da sapere:
curarti e darti da bere
senza mai darlo a vedere
Riconoscersi
Soffio
Fuliggine
Pugno di mosche
Giornate limpide e immagini fosche
e i passi portano via

. . .


Io e il mio cane addormentati,
da un nascondiglio rasserenati
Nessuna impresa
Nessuna attesa
Così...
Io e il mio cane
lo stesso passo
In fondo a un fosso
cercare il mare
Poi camminare,
si può toccare laggiù...
Scende in strada
corre e vola
È il suo modo di ridere,
di cantare a squarciagola
e non c'è giorno che non sia così
Io e il mio cane
caduti in piedi
Se non ci vedi mai più tornare
sappiamo di un posto
che non si vede da qui
Scende in strada
corre e vola
È il suo modo di ridere,
di cantare a squarciagola
e non c'è giorno che non sia così

. . .


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