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Pacifico




Альбом Pacifico



2006
1.
2.
3.
4.
5.
L'inverno trascorre
6.
Da qui
7.
Nuvola
8.
Ferro e limatura
9.
Punti fermi
*
Polifemo + Dal giardino tropicale (radio edit)
. . .


L'esperienza!!
Giunti in fondo la risposta è inaspettata:
dopo mille e più scalini parte un'altra scalinata
Con il fango sulle scarpe e con le unghie nere,
rovistando nei cestini e nelle pattumiere
per cercare lo scontrino,
la stagnola luccicante,
il tagliando,
la metà mancante...
Se bastasse il conforto della tradizione,
fedelissima cartina segna già la direzione
Se bastasse il conforto della tradizione,
fedelissima cartina segna già la direzione
Se bastassero i bei modi dell'educazione,
selezione accuratissima di abiti e parole
Se riuscissi a farmi forza con la religione,
per la via febbricitante,
in fondo agli occhi una visione
L'innocenza che ti han dato in pegno
appena nato
è un dipinto che ogni giorno
il tempo ha cancellato
E' un mosaico colorato che ha smarrito i pezzi
E' una pergamena antica che si sbriciola
L'esperienza!
Giunti in fondo la risposta è illuminata:
dopo mille e più scalini
parte un'altra scarpinata
Con i buchi sulle scarpe,
le valigie piene,
lungo impervi saliscendi
e torte mulattiere
per scovare il panorama,
il belvedere,
l'acqua limpida e invitante,
la metà vacante...
L'età adulta insospettisce
la coscienza fiuta:
questa è un'opera che resterà incompiuta
L'età adulta irrobustisce
la coscienza aiuta:
questa è l'opera e si lascerà incompiuta
L'età adulta insospettisce
la coscienza è nuda...

. . .


Le barche sulla sabbia sparse alla rinfusa,
spogliate e capovolte al sole,
sul fianco il nome di una donna caro al pescatore,
legno a scarti, a schegge e a miniature,
e i pali con l'acqua alla vita,
nodi,chiodi e ammaccature,

E la ruggine ustiona le ancore e i pontili,
sceglie il ferro come compagnia,
scioglie il ferro e un pò ne porta via...

Scrivo da questa spiaggia appena uscita dal mare,
finalmente un cielo in testa in cui guardare,
e dovunque mi giri stelle,
forse una di quelle,
si fa cercare, si fa indicare da te.

Un cane attraversa la strada,
costole in vista e bruciature,
passa senza guardare,
gli alberi al mio passaggio a sventagliare,
e la giostra, draghi e mostri marini,
sotto un pelo di plastica grigia,
bisbigliano come bambini tra le lenzuola,

E la ruggine gratta le ancore e i pontili,
sceglie il ferro come compagnia,
scioglie il ferro e un pò ne porta via,
spoglia il ferro...

Scrivo da questa spiaggia appena uscita dal mare,
finalmente un cielo in testa in cui guardare,
e dovunque mi giri stelle,
forse una di quelle,
si fa cercare, si fa indicare da te.

Chiamo da questa spiaggia appena uscita dal buio,
finalmente un cielo in testa in cui cadere,
e dovunque mi volti stelle, forse una di quelle,
ti sta a guardare, perpendicolare a te.

Scrivo da questa spiaggia appena uscita dal mare,
finalmente un cielo in testa in cui guardare,
e dovunque mi giri stelle,
forse una di quelle,
si fa cercare, si fa indicare da te.

Chiamo da questa spiaggia annerita dal buio,
e finalmente un cielo in testa in cui cadere,
e dovunque mi volti stelle, forse una di quelle,
ti sta a guardare, perpendicolare a te!

. . .


Buongiorno...
E' tutto pronto
Si attende soltanto lo sparo,
il fischio d'inizio
Risali, ritorna in cima
dal precipizio del sonno
Che è un lago oleoso e pescoso,
pericoloso
quando è agitato
Buongiorno,
è ancora giorno,
sbadigliano grate tombini portoni postini
Caffè
se è vero che sul fondo tieni il futuro
se è vero che ci vedi al di là del muro
Raccontami quel che mi aspetta,
io vado di fretta
E' giorno!
E' tutto intorno
Fermarsi davanti all'ingresso
e poi il primo passo
Risali,
riavvolgi il filo
dai corridoi del sonno
che è un bosco odoroso e fangoso
E' misterioso...
Abitato...
Caffè
se è vero che sul fondo tieni il futuro
se è vero che ci vedi al di là del muro
Raccontami quel che mi aspetta,
io vado di fretta
...se è vero che mi vedi al di là del muro,
nascondimi quel che mi aspetta
io vado di fretta

. . .


Vorrei darti aiuto
vorrei starti vicino
proprio adesso che ti senti accerchiata,
che trattieni il fiato,
sciogli i polsi e
ti ritrovi legata. Sorvegliarti, guardarti dormire,
sulla porta attento a non tossire,
assicurarsi che nessuno ti disturbi o ti tradisca,
buio pesto, zitti e mosca...

E capire dai tuoi versi se sogni di volare,
se gemendo provi un dispiacere,
se alla fine di un'incubo
di una metropolitana
ti ritrova il mio cane...
Starti a sentire mentre raduni il coraggio,
fai una doccia togli di dosso il viaggio,
e asciugarti
tenerti una mano sul petto,
dove hai il batticuore...

Cuocerti la carne,
darti il pezzo migliore,
prometterti seza averne privilegi e fortune,
dopocena avvicinarsi e farsi compagnia
sulla mezzeria sopra un'altalena...
E portarti in riva al mare,
cettargli i sassi alzando ciuffi d'acqua e schiuma
e cercarti negli occhi
dentro gli umidi fossi
cade il sole e l'incendio sfuma...

Vorrei darti una mano,
vorrei darti aiuto,
proprio adesso che ti volti accecata
e nel punto più basso
in fondo alla china dove il piano si sfalsa e si inclina...

Io ti aspettò lì,
Io ti aspetto lì,
Io ti aspetto lì.

. . .

L'inverno trascorre

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Da qui

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Nuvola

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Ferro e limatura

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Punti fermi

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Polifemo + Dal giardino tropicale

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