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Gianna Nannini




Альбом Gianna Nannini



2007
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
. . .



Quando tu sarai tornato al mondo
e riposato de la lunga via,
ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fe', disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma.
Siena mi fe', disfecemi Maremma.


. . .



ZINGARA
Dolente Pia, dolente Pia,
dolente Pia innocente è prigioniera.
Col capo chino, la fronte al seno,
pensa a quei giorni del passato ricordi in fior.
PIA
Torna, sento già la tua luce nell’anima.
Sei qui con me, sono le braccia tue che stringo.
Per quanti mesi e notti e giorni,
non saprei dire, non lo so ma questo è certo:
ci fu l’inverno, poi primavera,
la vita torna nel castello ma non per me.
Guarda se ne va questo sogno di te.
Là batte l’onda e un cavallo galoppa.
Ma l’amore, il nostro amore, marcisce dietro a questa porta.
ZINGARA
Ma l’amore, questo amore, marcisce dietro a quella porta.
Fa sempre freddo, in quelle mura,
il cielo è chiaro ma la terra resta scura.
Poi il primo verde, la lunga luce,
pensa a quei giorni del passato ricordi in fior.
Dolente Pia, dolente Pia,
Dolente Pia innocente è prigioniera.
Col capo chino, la fronte al seno,
pensa a quei giorni del passato ricordi in fior.


. . .



PIA
Tocco intorno, con le mani affondo,
più non esco via di qui.
Chiudo gli occhi, sono cieca o vedo
luce dentro me.
Luce luce luce bianca, luce luce stanca, luce luce.
Aria aria aria fredda, aria aria lenta, aria aria.
Torno indietro, troppo grigio scende,
tutto buio al mondo è.
Apro gli occhi, non c'è vento adesso:
non sei più con me.
Sole sole sole nero, sole sole greco, sole sole.
Muro duro duro duro, muro muro crudo,muro muro.
Mura mura mura,
nelle mie notti non c’è più la luna.
Cerco un corpo, contro i sassi tremo,
non c'è un'anima per me.
La finestra ha cento sbarre, mille.
Non respiro più.
Ferro ferro ferro freddo, ferro ferro dentro, ferro ferro.
Pietra pietra pietra chiusa, pietra pietra muta,pietra pietra.
Mura mura mura,
nelle mie notti non c’è più la luna.
Prigione mica è dentro, prigione mica è quello,
è non potersi chiudere dentro.
La prigione è non potersi chiuder dentro.


. . .



Non c'è più sole dentro al mio cuore,
mi manchi sai, paurosamente.
Non c'è ferita dove appoggiare
le labbra mie assetate.
Portami via con questa aurora,
non ho più giochi da ricordare.
Oh Nello, mio dolce amor,
io me ne andrò senza di te, ti avrò negli occhi.
A cavallo dell'alba ti stringerò a me,
in questa luce nuova che estasi non è.
La porta è chiusa,
tutto è silenzio.
C'è un cielo spento nel firmamento.
La quercia è muta, il vento tace,
non ho parole da bisbigliare.
Oh Nello, mio dolce amor,
io me ne andrò senza di te, senza più lacrime.
A cavallo dell'alba ti stringerò a me,
in questa luce nuova che estasi non è.
Era uno sguardo d'amore, non t'ha retto il cuore.
Era un gioco dei sensi, l'hai gettato ai quattro venti.

(Grazie a Erika per questo testo)


. . .



NELLO
Dimmi Ghino, quanto tu sai di Pia.
Le mancavo? Rispondi, ti prego,
perché la Pia io l'ho talmente in cuore,
che a perderla sarei tutto un dolore.
GHINO
Caro Nello, ascolta un amico:
io te lo dico per non farti soffrir.
Temo forte che la tua cara sposa
la stella non sia che allora ti sembrò.
NELLO
Ma a questi colori, a questa terra,
io non vorrei mai portar la guerra.
GHINO
Ho solo scherzato, esagerato!
Non scaldarti, non scalmanarti:
son solo chiacchiere del vicinato,
son sicuro che tutto falso sarà.
NELLO
Ahimé tu cerchi l'ira di placare,
ma la vendetta mi divora il cuore.
Le tue parole non so più scordare,
ucciderò il mio primo amore.
“E m’hanno detto che un’ ci sara’ piu’ guerre…
A chi la dai’ a intendere, a chi la dai a intendere!”


. . .



ZINGARA
Le corna! Quanta paura hanno i maschi delle corna!
Perché è come se un altro gli ci piantasse la sua bandierina,
sul territorio loro!
Come se un cane gli venisse a farci una pisciatina!
Basta fargli il gesto, delle corna,
e quelli non ragionan più!
Così fa presto Ghino a vendicarsi:
va a dire a Nello che sua moglie,
tutto il tempo che lui era in guerra,
era stata a divertirsi col suo amante.
CAVALIERE
Becco e bastonato!
Ma se in lei fede non aveva perduto,
com’è che poi s’è creduto cornuto?
ZINGARA
Troppo buio, il bacio era indistinto.
CORO
Il buio fa sì che non si discerna
chi sia; sol biancheggiar vede una gonna.
Ma ratto salta dalla parte interna
un uom che s’appoggiava a una colonna.
E alzando la splendida lanterna
fa il volto rischiarar della sua donna.
La riconosce, e dei due scorge il doppio
abbraccio, e fin del bacio ode lo scoppio.


. . .



NELLO
Ho un fuoco nelle vene,
una serpe nella pancia,
un veleno nella gola…
Creperai, troia schifosa.
Io ti odio sai, ti odio, quel rossore sulle guance…
la scintilla che hai negli occhi… io ti odio!
Santarellina vezzosa, puttanellina devota,
occhi falsi su al cielo.
Bugiarda nera pelosa, finta mia donna amorosa,
riso furbo sotto al velo.
L'ho capito sai, di che pasta sei fatta,
non sarai mica matta, mica matta.
L'ho capito sai, di che pasta sei fatta,
non sarai mica matta, tutta matta.
Mi sgraffiava il cuore sai,
a veder che lo baciavi…
Ti sputavo anche in faccia,
vile specie di razzaccia.
Mi bruciavi nelle vene,
e nemmeno respiravo…
Eri tu quella che amavo,
che ogni notte ricordavo.
Piccola strega fetente, razza di buco demente,
oggi io ti maledico!
Donna di finte promesse, cuore di lana caprina,
non sei più la mia bambina.
Non finisce qui, non finisce qui,
non ci provare adesso, tanto è lo stesso.
Non finisce qui, non si chiude qui,
Non ci provare adesso tanto è lo stesso
M'hai sporcato ogni gioia, brutta troia.
Mi hai sciupato la vita, sozza fica.
Ti torcerai le mani contro al muro,
vedremo adesso chi è più duro.


. . .



PIA
Torna, che sei tu la mia luce nell'anima.
Sei qui con me, sono le braccia tue che stringo.
Ma di te, io di te, ora vedo soltanto un anello!
Dolenti mesi, crudeli anni, di questo tempo che mi sfugge prigioniera...
Lo sguardo vuoto, le labbra mute,
Penso ai bei giorni del passato ricordi in fior.
Guarda, muore già il ricordo di te.
E l' amore, il nostro amore, marcisce dietro a questa porta.
Per quanti mesi e notti e giorni,
non saprei dire non lo so ma questo è certo:
ci fu l'inverno, poi primavera,
la vita torna nella strada ma non per me!
Dolenti mesi, crudeli anni, di questo tempo che mi sfugge prigioniera...
Le mani vuote,il buio in cuore,
Penso ai bei giorni del passato ricordi in fior.


. . .



PIA
Mi manchi Nello sai, non dubitare,
che ancora t'amo sì, che più mi duole
il perder te che non veder più il sole.
Sulla finestra mi visita un corvo:
mi porta bacche in dono e un ago,
un volo azzurro che mai gli pago.
Il respiro caldo della mia pelle
io in eterno lo lascio alle stelle.
Il bicchiere macchiato di rossetto
te lo voglio frantumare sul petto.
Pozzo delle mie brame,
trovo un soldo di rame.
Anima mia veggente,
regalami un cuore sapiente.
Getto una manciata d'erba voglio
a chi non distinse il grano dal loglio.
Chi parlò con voce roca d'amore
abbia la mia pipì color del sole.
Le unghie per graffiarti sulla schiena
io le lascio sotto la luna piena.
Le gocce del piacere che m'hai dato
in ricordo di tutto quello che è stato.
Frugo nei desideri,
c ’è l’anello di ieri.
Anima mia veggente,
regalami un cuore sapiente.
Ma quella cavalla nera, Bufera,
libera tornerà alla mia morte.
E chi oserà toccarle la criniera
per sempre piangerà la mala sorte.


. . .



ZINGARA
È piegato giù il bambù,
c'è una roccia sulla strada.
Stacca il fiato, tutti i sensi:
vola via, settima anima.
PIA
Pelle gialla, occhio spento,
sangue stagna, gira lento.
Succhia via il mio sudore,
voglio il mio primo amore.
ZINGARA
Datti in pasto alle zanzare,
va in tremore di malaria.
Mastica l’aria batti il tamburo.
Datti via, passa oltre il muro.
PIA
C'è un'arsura morta e densa,
m’incombe un cielo pesante.
Trafiggimi con questa lancia,
la rena m'incendia la pancia.
ZINGARA
Riempiti d'aria, succhiala dentro,
gonfia il corpo, esplodi in centro:
mille pezzi oltre le mura,
dammi la mano se hai paura.
PIA
Afferrami con mani grandi,
soffia vento di maestrale,
portami oltre il monte, il mare,
non lasciarmi più tornare.
ZINGARA
È piegato giù il bambù,
c'è una roccia sulla strada.
Stacca il fiato, tutti i sensi:
fuggi via settima anima.
PIA
Sono luce, sono vento,
io ti sfioro non ti sento.
Non ho ombra sulla terra,
fango secco su di me.
ZINGARA
Manca poco al tuo decollo,
molla il corpo di cartone:
è una rampa ad espansione
per portarti via di qui.
PIA
A tradimento vo' piglia' la luna,
a tradimento vo' piglia' le stelle.
Non ho più peso, spicco il volo
nella luce azzurra d'estasi.


. . .



CORO
Danno la via meravigliati i boschi,
non usi a contemplar tanta bellezza,
l'ora natia di quei roveti foschi
di scherzarle fra il crin prende vaghezza:
ma il venticel che vien dal mar de' Toschi
piange mentre passando la carezza.
Quasi fosse il sospir della natura
antiveggente la di lei sciagura.
Tutta questa meraviglia non ci fa non ci si piglia!
Tutta questa meraviglia che nell’aria torna.
Tanto dolce sospirare, quel parlare non parlare…
questo gemere del mare che nell’aria sale.


. . .


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