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1994 |
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(G. Felisatti / Malise / Malise / G. Nuti)
Non so
cosa sia la fedeltà,
la ragione del mio canto
che resistere non può
ad un così dolce pianto
che mutò l'amore mio.
E se
anche il sorgere del sole
ci trovasse ancora insieme,
per favore dimmi no,
rende stupidi anche i saggi
l'amore, amore mio.
Se dentro l'anima
tu fossi musica,
se il sole fosse dentro te,
se fossi veramente
dentro l'anima mia,
allora sì che udir potrei
nel mio silenzio
il mare calmo della sera.
Però
quell'immagine di te
così persa nei miei occhi
mi portò la verità,
ama quello che non ha
l'amore, amore mio.
Se dentro l'anima
tu fossi musica,
se il sole fosse dentro te,
se fossi veramente
dentro l'anima mia,
allora sì che udir potrei
il mare calmo della sera,
nel mio silenzio
. . .
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(Martins Herivelto)
C'è lassù fra I boschi
Un minuscolo paese
Così bello
Che nel mondo non ce n'è
Vive felice come incantato
Come estasiato
Non possiede un campanile
Come nella grande città
Ma nel tramonto
L'arcobaleno s'accende in ciel
E nell'aria senbra udir
Che una campana suoni lassù
L'ora fatata della preghiera
Che viene dal bosco Io la conosco
Scende dal cielo
Come un incanto un'armonia.
È l'Ave Maria
Ave Maria Ave Maria
Quando il giorno muore
Canta un cantico d'amore
Ave Maria
Scende dal cielo
Come un incanto un'armonia
È l'Ave Maria
Ave Maria Ave Maria
Quando il giorno muore
Canta un cantico d'amore
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(A. Anastasio / C. Valli / G. Trovato)
Vivo ricopiando ieri
e sone sempre in mezzo ai guai.
Vivo e ti domando coso sci,
ma, specchio, tu non parli mai.
Io che non potrò mai creare
niente,
io amo l'amore ma non la gente,
io che non sarò mai un Dio.
Vivere, nessuno mai ce
l'ha insegnato,
vivere fotocopiandoci il passato,
vivere, anche se non l'ho chiesto
io di vivere, come una canzone
che nessuno canterà.
Ma se tu vedessi l'uomo
davanti al tuo portone
che dorme avvolto in un
cartone,
se tu ascoltassi il mondo
una mattina senza il rumore
della pioggia,
tu che puoi creare con la tua voce,
tu pensi i pensieri della gente,
poi di Dio
c'è solo Dio.
Vivere, nessuno mai ce l'ha
insegnato,
vivere, non si può vivere
senza passato,
vivere è bello anche se
non l'hai chiesto mai,
una canzone ci sarà
sempre qualcuno che la canterà.
Qualcuno non mi basta.
Vivere cercando ancora il
grande amore.
Perchè, perchè, perchè, perchè
non vivi questa sera?
Vivere come se mai dovessimo motire.
Perchè, perchè, perchè, perchè
non vivi ora?
Vivere per poi capire all'improvviso…
Perchè, perchè, perchè
la vita non è vita
…che in fondo questa vita tu non
l'hai vissuta.
…perchè non l'hai vissuta.
Vivere cercando ancora il
grande amore.
Vivere,
Vivere come se mai dovessimo morire.
Vivere.
Vivere per poi capire all'improvviso...
Perchè, perchè, perchè
la vita non è vita
…che in fondo questo vita to non
l'hai vissuta mai.
…perchè non l'hai vissuta mai.
Ti dico no,
ti dico si,
ti dico che
. . .
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(Malise / Malise)
Io vorrei
liberati domattina
e vorrei
vederti volare
sui nevai come prima.
Tu, così lontana,
seppure ormai
così vicina.
E l'anima se ne va
verso l'eternità.
Rapsodia.
Io vorrei
liberarti il cuore
e vorrei
restore indietro
e fare finta di cadere.
Perchè così sei più vicina
a illuminar
la vita mia.
E l'anima se ne va
verso l'eternità.
L'anima, se ne va.
Perchè così sei più vicina
a illuminar
la vita mia.
E l'anima se ne va
verso l'eternità.
E l'anima se ne va
. . .
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(D. Farina / A. Maggio)
Conosco te la nostalgia
che ti sorprende all'improvviso,
rallenta un po'la corsa che
ti ha tolto il fiato e ti ha deluso.
Se il mondo intorno a noi
non ci assomiglia mai,
dividilo con me;
io lo prenderò e lo scaglierò lontano.
E chiara nella sera
tu sarai la luna che non c'è.
Nell'aria più leggera
la tua mano calda su di me.
E forse non immagini nemmeno
quant'è grande questo cielo,
quanto spazio c'è qui dentro me
e ci sarà adesso che
mi vuoi così anche tu.
Ritroverai la tua magia
piccola stella innamorata,
per quanta notte ancora c'è
in questa notte appena nata.
Il buio porterà
con sé i fantasmi suoi,
e se non dormirai
io ti ascolterò e ti stringerò più forte.
E chiara nella sera
tu sarai la luna che non c'è.
Con quanta tenerezza
ti avvicini e ti confondi in me.
E forse non immagini nemmeno
quant'è grande questo cielo,
quanto spazio c'è qui dentro me
e ci sarà adesso che
mi vuoi così anche tu.
Con quanta tenerezza
ti avvicini e ti confondi in me.
E forse non immagini nemmeno
quant'è grande questo cielo,
quanto spazio c'è qui dentro me
e ci sarà adesso che
mi vuoi così anche tu,
adesso che mi vuoi così
. . .
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(L. Dalla)
Qui dove il mare luccica,
e tira forte il vento
sulla vecchia terrazza
davanti al golfo di Surriento
un uomo abbraccia una ragazza
dopo che aveva pianto
poi si schiarisce la voce,
e ricomincia il canto
Te vojo bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai…
Vide le luci in mezzo al mare,
pensò alle notti là in America
ma erano solo le lampare
e la bianca scia di un'elica
senti il dolore nella musica,
e si alzò dal pianoforte
ma quando vide la luna uscire
da una nuvola,
gli sembrò più dolce anche la morte
guardò negli occhi la ragazza,
quegli occhi verdi come il mare
poi all'improvviso usci una lacrima
e lui credette di affogare
Te vojo bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai...
Potenza della lirica,
dove ogni dramma è un falso
che con un po' di trucco e con la
mimica
puoi diventare un altro
ma due occhi che ti guardano,
così vicini e veri
ti fan scordare le parole,
confondono i pensieri
così diventa tutto piccolo,
anche le notti là in America
ti volti e vedi la tua vita,
come la bianca scia di un'elica
ma sì, è la vita che finisce,
ma lui non ci penso poi tanto
anzi, si sentiva già felice,
e ricominciò il suo canto
Te vojo bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai...
Te vojo bene assai
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
. . .
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(Zucchero / Bono / Zucchero)
Miserere, miserere,
miserere, misero me,
però brindo alla vita!
Ma che mistero, è la mia vita,
che mistero!
Sono un peccatore dell'anno
ottantamila,
un menzognero!
Ma dove sono e cosa faccio,
come vivo?
Vivo nell'anima del mondo
perso nel vivere profondo!
Miserere, misero me,
però brindo alla vita!
Io sono il santo che ti ha tradito
quando eri solo
e vivo altrove e osservo il mondo
dal cielo,
e vedo il mare e le foreste,
vedo me che...
Vivo nell'anima del mondo
perso nel vivere profondo!
Miserere, misero me,
però brindo alla vita!
Se c'è una notte buia abbastanza
da nascondermi, nascondermi,
se c'è una luce, una speranza,
sole magnifico che splendi dentro me
dammi la gioia di vivere
che ancora non c'è!
Miserere, miserere,
quella gioia di vivere
che forse
. . .
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(Cesar Franck)
Panis angelicus
Fit panis hominum;
Dat panis coelicus
Figuris terminum;
O res mirabilis!
Manducat dominum
Pauper, pauper
Servus et humilis.
Pauper, pauper
Servus et humilis.
Panis angelicus
Fit panis hominum;
Dat panis coelicus
Figuris terminum;
O res mirabilis!
Manducat dominum
Pauper, pauper
Servus et humilis.
Pauper, pauper
. . .
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(Giuseppe Verdi - MACBETH)
O figli, o figlio miei!
Da quel tiranno tutti uccisi voi foste,
e insiem con voi la madre
sventurata!
Ah, fra gli artigli di quel tigre
Io lasciai la madre e i figli?
Ah, la paterna mano non vi fu scudo,
o cari,
Dai perfidi sicari che a morte
vi ferîr!
E me fuggiasco, occulto voi
chiamavate invano
Coll'ultimo singulto, coll'ultio respir.
Ah! trammi al tiranno in faccia,
Signore, e s'ei mi sfugge
Possa a colui le braccia del tuo
. . .
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(Giacomo Puccini - TOSCA)
E lucevan le stelle… ed olezzava
La terra… stridea l'uscio
Dell'orto… e un passo sfiorava la rena..
Entrava ella, fragrante,
Mi cadea fra le braccia ...
Oh dolci baci, o languide carezze,
Mentr'io fremente
La belle forme discioglea dai veli!
Svani per sempre il sogno mio d'amore ...
L'ora el fuggita ...
E muoio disperato!
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(Georges Bizet - CARMEN)
La fleur que tu m'avais jetée,
Dans ma prison m'était restée.
Flétrie et séche, cette fleur
Gardait toujours sa douce odeur;
Et pendant des heures entiéres,
Sur mes yeux, fermant mes paupiéres,
De cette odeur je m'enivrais
Et dans la nuit je te voyais!
Je me prenais à te maudire,
À te détester, à me dire :
Pourquoi faut-il que le destin
L'ait mise là sur mon chemin?
Puis je m'accusais de blasphème,
Et je ne sentais en moi-même,
Je ne sentais qu'un seul désir,
Un seul désir, un seul espoir:
Te revoir, ô Carmen, ou,
te revoir!
Car tu n'avais eu qu'à paraître,
Qu'a jeter un regard sur moin
Pour t'emperer de tout mon être,
Ô ma Carmen!
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(F. Cilea / A. Colautti - ADRIANA LECOUVREUR)
L'anima ho stanca,
e la mèta è lontana;
non aggiungete la rampogna vana
all'ansia che m'accora …
Assai vi debbo;
ma se amor vanisce,
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(Francesco Paolo Tosti)
Ho sognato che stavia ginocchi
Come un santo che prega il Signor,
Mi guardavi nel fondo deglґocchi,
Sfavillava il tuo sguardo d`amor.
Tu parlavi e la voce sommessa…
Mi chiedea dolcemente mercè,
Solo un guardo che fosse promessa…
Imploravi curvato al mio piè.
Io traceva e coll'anima forte
Il desio tentatore lottò
Ho provato il martirio e la morte,
Pur me vinsi e ti dissi di no.
Ma il tuo labbro sfiorò la mia faccia…
E la forza del cor mi tradì
Chiusi gli occhi,
ti stesi le braccia,
. . .
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