Adriano Celentano
"I Tuoi Artigli"
Tu mi tratti come fossi un cane,
come un gatto tu sfavilli gli occhi tuoi,
le unghie sono artigli che
che dormono però,
diventano consigli
se ti rispondono.
Tu mi parli, ma per dirmi questo fai,
non ci pensi o mi confondi
dimmi come puoi,
fai cadere i tuoi indumenti
fino a terra giù,
surrogato ai sentimenti
che tu purtroppo non hai più
e inesorabilmente
e desolatamente...
Tutto il potere che è nel mondo tu ce l'hai
(ahahah non è vero, che bugiardo, tu ce l'hai)
l'energia di una femminilità
che non ha mai doveri,
che non ha mai pietà
e ha solo desideri,
eppure non ci sta
(no, non è vero che non ci sta)
Ma se poi tu un domani,
se tu non fossi qui con me
che senso avrebbero le tue virtù.
Tu mi tratti come fossi un cane,
ti avverto che è probabile che ti morderò
come fossi un cane...
come fossi un cane...